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Days Ten & Eleven – New York, New York

Ah, vacanze; quando te la prendi bassa anche se sei in una città come New York e passi mezza giornata a dormire.

Se non ti sveglia uno squillo da un nmero che non conosci e sono tre giorni che ti fa squilli ad ore strane.

Sveglia alle otto, dunque, belli riposati decidiamo di muovere verso Times Square, risalendo da Madison Square Garden lungo Broadway.

Madison Square Garden dove abbiamo mangiato anche l’altro ieri sera, ai piedi del flatiron building, senza accorgercene dalla fame che avevamo.

Famosa per i teatri e i locali alla moda, l’attrattiva di Times Square per me e chiara è ovvia per tutti: il toys’r’us più grosso di NY e il parimenti ciccione Disney store.

Capirete che con estrema riluttanza ho seguito chiara in entrambi i negozi, e di sicuro non mi sono portato a casa tre nuove magliette, due delle quli di sicuro non vengono dal Disney Store.

La mattinata è proseguita con la ricerca disperata di Rockfeller Plaza, una visita lampo allo store della Lego sito di fronte al numero 30.

30 Rockfeller Plaza, ha un suono accattivante.

Abbiamo inoltre incrociato un ameno trio di poliziotti armati di m16 e accompagnati da un pastore tedesco proprio fuori l’ingresso agli NBC studios, da dove si prende anche l’ascensore per i terrazzi panoramici, la cui visita ci ha occupato gran parte della giornata.

Le foto sono niente male (principalmente grazie alla sapiente mano del fotografo che ovvia ad una vista un poco banale), e ve le faro’ avere domani sera, ora di Hamilton, quando scaricheremo le foto di new york.

Siamo anche riusciti a cenare con il buon Teo, che si fa chiamare Matthew ma e’ sempre il solito cialtrone. E’ stato lui a consigliarci la visita al soffito del Rockefeller Center, e per questo lo ringraziamo; ci ha anche consigliato una visita al MomA, e per questo lo ringraziamo meno (a costo di essere insensibile e becero, sono certo che se svuotassero i primi tre piani del museo a nessuno fregherebbe un cazzo. perche’ solo i primi tre piani? hint: i quadri di un certo Vinnie dallólanda e Pablo dalla spagna, assieme ad altri, stanno tra quarto e quinto).

Tra ieri ed oggi, poi, di certo non abbiamo girato tutte le librerie nel giro di due chilometri spendendo cifre assurde in libri, ninnoli e curiosita’; Di sicuro poi non abbiamo comprato due poster al moma di opere tipo Starry Night e Christina’s World che non stanno in valigia (bagalgio a mano, ho—).

Domattina lasceremo nuova york alla volta dellúltima settimana alle bermuda, che si prospetta piovosa a dir poco. Oh, beh! vedremo.

A domani, con la raccolta di “cose che new york mi ha fatto pensare ma che non sono abbastanza lunghe da scriverci un post

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