Ultimo giorno a Kawaguchi-ko, e di nuovo vi scrivo in diretta dalla corriera. Che, essendo a misura di giapponese, sono bassi e stretti, creando un fantastico effetto pantano per cui al momento sono comodo ma non credo che mi sarà mai possibile alzarmi da questa trappola mortale.
Siamo diretti alla gloriosa Yokohama, a una ventina di minuti da Tokyo, dove passeremo il natale. Yokohama è famosa per la birra, quindi tutto molto bene.
A Kawaguchi ce la siamo presa bassa – dopotutto è un posto per rilassarsi e star tranquilli, e d’inverno le attrattive del lago (pedalò, barchette e simili) perdono il loro fascino quando la temperatura si aggira attorno ai tre gradi.

Un tempio shintoista. La tradizione vuole he dopo esserti purificato, lanci una moneta come offerta nella vasca appostia e poi svegli il kami del tempio con la corda. A Nagoya non c’erano corde. Qui non ci sono vasche. E’ tutto molto confuso, o come dicono qui “zen”.
Abbiamo comunque optato per due passi lungo il lago aspettando che si facesse l’ora di visitare il bagno privato con priceless view sul monte Fuji, prenotato per poter vedere il monte di giorno da una vasca d’acqua bollente, visto che le vasche pubbliche sono precluse a me e a Cumi durante le ore di luce in quanto membri della grande Y.
Stiamo girando in cerca di qualcosa da vedere e/o fotografare (le papere del lago kawaguchi, così come i corvi, evitano li obiettivi come star di hollywood beccate dai paparazzi a mangiare carne di delfino), quando lontano vedo un grumo di reti verdi.
Il mio cuore balza nel petto, ma forse, mi dico, si tratta solo di un golf range.
Invece ci avviciniamo ed è proprio un batting range, uno di quei posti in cui metti le monetine e una macchina ti lancia palle da baseball che colpisci con una mazza. In termini molto chiari esprimo il mio desiderio di riprendere in mano un bastone di metallo e di percuotere delle palline di gomma.
Entro nell prima corsia, noncurante dei cartelli, prendo la mazza (un po’ corta) e procedo a colpire tutte le palle con arroganza e maschia potenza. Poi scopro di essere nella corsia che spara le palle a 80kmh e capisco perché.
Esco, mentre il Bardo agita la mazza disperato nella corsia dei 90kmh e rientro in quella dei 100kmh, che mi offre un challenge maggiore.
Dopo questa regressione al baseball della miainfanzia, proseguiamo nella ricerca di un posto dove mangiare che non ci stonfi, dato che le cene tradizionali proposte in queste ryokan sono, oltre che misteriose, tremendamente abbondanti.
Dopo essere stati cacciati da un ristorante pieno, dirottiamo verso un secondo posto con vista sul lago dove mangiamo del buon curry, e ci ritiriamo nelle nostre stanze.
Alle due, ci avventuriamo al sesto piano, alla ricerca del nostro bagno privato di lusso. Onestamente, ci aspettavamo di meglio (più che altro perché il bagno pubblico è veramente grande, bello e pieno di cose da fare), ma comunque l’esperienza di stare in ammollo in acqua bollente mentre guardi il fuji è assolutamente valevole.
\\\foto bagno
Cumi ha anche provato a chiedere se per caso potevamo portaci, tipo, da bere nella vasca, come i vecchi nei manga, ma la risposta è stata categorica.
Ci rivestiamo, recuperiamo Kya e ci dirigiamo verso la funivia che ci porterà aduna piattaforma di osservazione del Fujisan, dove l’idea è quella di beccare il tramonto e fotografare il sacro monte inondato di luce rossa. Purtroppo questo effetto non accade sempre, e ovviamente noi abbiamo puppato; dobbiamo accontentarci del Fuji al tramonto, con una cornice di alberi sempreverdi.
Ne approfittiamo anche per fare l’unica foto di gruppo fino ad ora:

Notate la fiera espressione di Cumi, nostro Aniki che ci guida per le vie tortuose del Nihon, sempre nel rispetto delle leggi della grande Y.
Ma non è finita! Da oggi anche voi potrete millantare di essere stati in giappone, grazie a questa stessa foto con nessuno seduto sulla panchina. Basta che vi fotoschioppate all’interno e il gioco è fatto!
Discendiamo nuovamente con la funivia, dato il sole tramonta alle 16.37 e la funivia chiude alle 16.40.
Questo è un buon momento per ricordare a chi se lo fosse dimenticato o a chi proprio non lo sa che il Bardo soffre terribilmente di vertigini, come potete vedere dal suo volto disteso:
La giornata è praticamente finita; a domani con un report dalla ridente Yokohama (sperando che ridente lo sia davvero) e buon natale!
La panchina vuota per turismo fame mi ha uccisa XD