l00maca's Travel Blog

Day 1 – Alè Hop!

E quindi niente, stamani siamo partiti per il nostro viaggio di nozze; canada (via londa), new york e bermuda.

Chi vi scrive è al momento seduto davanti all’unico starbucks di Heathrow, molto hipster quindi. Di fianco a me Chiara lotta con scarso successo con il wifi pubblico, come toccherà a breve anche a me (al momento il wifi vince; sul mio pad sembra non aver problemi, ma non diteglielo.

Come ogni viaggio italiano che si rispetti, la sveglia è stata ad ore improbe, ore del tipo “la bambina ha vomitato”. Abbiam sistemato le ultime robe di casa (qualcuno ovviamente ieri sea ha lasciato casino in giro, e qualcun altro ha dovuto mettere a posto) (a voi decidere chi è chi), lasciato un paio di indicazioni alla ragazza che ci tiene d’occhio i gatti (“quello nero tende a non farsi vedere ma esiste, non è un nostro immaginario animale Tulpa – credo”) e siamo andati a recuperare le amiche di Chiara che generosamente hanno deciso di portarci in macchina fino a Malpensa.

Seguono cinque minuti di “in che senso dove c’è l’edicola, ma quante edicole ci sono ibuenos aires? Ma come due? Va beh quella solita. In che senso è la prima volta che ci vediamo a buenos aires? Ma buenos aires la città intendi?”, dopodichè il gruppo si compatta e si parte alla volta del varesino.

Menzione d’onore alle valigie nuove che scivolano silenziose (e a volte autonome) su asfalto e pavimento del terminal.

Dopo un viaggio di cui non ho memoria (sveglia presto + macchina = nanna), giungiamo a Malpensa ed entriamo al primo gate in cui una famiglia di dodici persone più cani più nonni infermi non occupa dieci metri filati di marciapiede. Caso vuole che fosse il terminal giusto per noi. Il Fato rimane offeso di questa evenienza’ ma si vendicherà a Londra.

Entriamo mentre l’amica di Chiara cerca parcheggio assieme al figlio della seconda amica, entrata con noi. Si perdono, finiscono in tangenziale, poi a Somma Lombarda, poi rientrano a Malpensa e si ricongiungono al gruppo, che nel frattempo è i pole position al check in in attesa dell’apertura.

Apre. Andiamo dalla signorina bionda griffata British Airways che ci chiede se vogliamo un posto finestrino o corridoio.

“Finestrino”, dico io. Un tuono romba in lontananza, il Fato sta operando il so riscatto.

Dopo un’ora di attesa aeroportuale (guarda fuori, leggi un libro, leggi le indicazini, mettiti le mani nel naso, guarda fuori) ci dirigiamo verso il nostro gate. Come a Gardaland c’è la fila a serpentone per i controlli di sicurezza.

“Ricordati di levarti la cintura”, dice Chiara,
“mi devo levare la cintura”, dico contemporaneamente io,
Risate, abbracci.
Mi dimenico di levarmi la cintura.

Suona il metal detector. Mi levo la cintura, passo, tuttappost u facimm passà. Le borse non arrivano.

“ma che c’ha un computraipachindol?”
“scusi?”
“c’ha un computer-ipad-kindle?” risponde l’addetto (seccato)
“eh, si, lo tolgo?”
“ma insomma – qui alza la voce – tutti i computeaipaccindol fuori dalle valigie per favore che ci diamo una mossa”
Per un attimo temo che voglia chiudere il gate cosí impariamo. Invece no. Esce la borsa.

“Permette?” fa il collega,
“si figuri!” rispondo io, “gliela apro?”
“no, no” dice lui, passando un tampone sulla borsa.

Memore di decine di puntate di Airport Security sudo freddo. La sabbia dei gatti darà falsi positivi? Lo scotch?

Il tampone torna pulito e mi lasciano proseguire.

L’aereo è un vecchio cessna tenuto assieme cosputo e pregjier– no spè, è un aereo normale per i tragitti brevi.

Siamo, come richiesto, posto finestrino.

Sull’ala.

Il Fato ride. Sugli aerei piccoli sull’ala senti tutti i rumori che sono routine per il funzionamento del mezzo, ma che non vorresti sentire (“tunk” “crash” “boink” “do you think we culd make it to london without that?”).

Il viaggio non è male; le nuvole si dipanano mostrandoci la. Manica e le scogliere di Dover, e u a bella veduta aerea di londra. Avrei voluto fotografare quest’ultima ma l’assistente di volo malmena un passeggero per non aver portato il sedile in posizione eretta, quindi dovrete fidarmi di me quando vi dico, senza prove fotografiche: dal cielo si riconoscono i monumenti.

Atterriamo con fragore di ruote e lamiere, veniamo traghettati al terminal ed una serie di addette al bestiame nell’Hertfordshire sono state chiamate a gestire una simpatica emergenza; un numero X di voli internazionali è giunto ad Heathrow, che ne può processare 1/2x.

Seguono due ore di coda piene di gaudi siparietti in cui un paio di italiano tentano di scavallare la fila e vengoo bloccati da una donnina pakistana che, con occhio di ghiaccio, li rimette al loro posto.

Trecento punti vanno poi assegnati all’addetto londinese che passava lungo la fila a prelevare storpi, infermi, bambini e rompicoglioni generici per processarli prima in mezzo alla gratitudine dei viaggiatori.

Ad un certo punto, sta passando e nota una signora col passeggino.

“over here please ma’am, come here please” toglie il cordone e la fa uscire “that’s the benefit of having a kid”
“what about old people?” chiede un signore di mezza età
“oh no,” risponde l’attendente dopo un secondo di incertezza “I’m older than you”
“no you’re not!” ribatte l’altro
“oh really?” dice l’inserviente.
“I’m 65!” esclama il passeggero
“I’m 73”
“good for you then”

Dopo un paio d’ore d’attesa arriviamo alla sicurezza londinese. Mi ricordo della cintura. Non basta. Suona il metal detector.

L’addetto, turbante e tutto, mi chiede di levarmi le scarpe

“do you have any sharp objects upon you sir”
“only my wits” rispondo io nella mia testa

Segue leggera perquisa, e vengo rilasciato oassieme a Chiara in Heathrow. Prossimo volo, per Montreal: ore 1815.

Foto e correzione ortografica quando saremo a montreal il volo atterra alle 20 e spicci quindi ci vorranno solo due orette, no?

3 thoughts on “Day 1 – Alè Hop!

  1. Asmo

    “Sugli aerei piccoli sull’ala senti tutti i rumori che sono routine per il funzionamento del mezzo, ma che non vorresti sentire (“tunk” “crash” “boink” “do you think we culd make it to london without that?”).”

    shhh,. non dirmelo, che ogni volta ho anche io quei posti e l'ultima volta ho anche sentito gli spifferi mentre eravamo a 11milametri viaggianti a OTTOCENTOkilometriorari!!
    Panico pa panico pa panico pauuuuuura!
    :D

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